“Ma esattamente, che cosa fate?”. È questa la domanda che, con tanto di sguardo stranito, mi fanno tutti ogni volta che racconto che porto Matilde a musica. La prima volta aveva 7 mesi. “Ma suonate qualche strumento? Cantate le canzoncine?”
Non proprio. In realtà, ospiti dell’associazione milanese Mamazzino, ci sediamo per terra in cerchio insieme alla nostra amichetta Ambra e alla sua mamma Danielle e… ciao musica! Sì, salutiamo la musica e poi il nostro insegnante Andrea inizia a fare dei vocalizzi. Noi mamme ripetiamo, quando è il nostro turno, e i bimbi sono liberi di fare ciò che vogliono: ridere, gattonare, correre, battere le mani. Una sola regola: non si può parlare.
Cos’è la Music Learning Theory
È così che si svolge una lezione dei corsi di musica per bambini promossi in tutta Italia dall’Aigam, l’Associazione italiana Gordon per l’apprendimento musicale che si occupa di diffondere la Music Learning Theory. Si tratta di una teoria ideata dallo studioso americano Edwin E. Gordon alla base della quale c’è un assunto molto semplice: la musica è un linguaggio e, come tutti i linguaggi, si può apprendere, esattamente come si impara a parlare. L’obiettivo è “favorire lo sviluppo dell’attitudine musicale di ciascun bambino secondo le sue potenzialità, le sue modalità e i suoi tempi”. Nessuna ricerca di novelli Mozart, per carità! Semplicemente ricreare un ambiente ricco di stimoli musicali di qualità all’interno del quale il bambino viene guidato in maniera informale attraverso il gioco e il movimento. I corsi sono suddivisi in base alla fascia di età e si può iniziare già dai primissimi mesi di vita.
Devo essere sincera, mai mi sarebbe passato per la testa di portare la mia bimba così piccola a un corso di musica se per il mio compleanno (quattro giorni dopo la sua nascita) non mi avessero regalato un pacchetto di queste lezioni. Però… che meraviglia! Non so se davvero questa teoria funzioni (e comunque, come tutte le teorie, avrà bisogno di tempo per essere dimostrata nei suoi assunti), ma quello che so è che è stato bello negli ultimi mesi vedere Matilde divertirsi come una matta ogni volta che Andrea tirava fuori il diapason, lo faceva risuonare e “ciao musica!”, si partiva con i gorgheggi. Non so nemmeno se nei prossimi mesi potremo tornare al corso, ma ho scoperto che per favorire l’ascolto casalingo l’Aigam ha pubblicato “Ma che musica!”, una serie di libri illustrati con cd, reperibili anche in biblioteca, che offrono una raccolta variegata di musiche di generi diversi (diversità, varietà e complessità sono infatti le caratteristiche della musica che si dovrebbe far ascoltare ai bimbi piccoli secondo la Music Learning Theory). Inoltre, l’associazione organizza periodicamente dei concerti aperti ai quali è possibile partecipare. Insomma, come cantiamo ogni settimana, “la musica è finita, ma presto ricomincerà!”.
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