Sono passati un po’ di mesi, ma il ricordo è nitido. Era il 30 dicembre, Matilde non aveva nemmeno 3 mesi. Dopo la poppata del pomeriggio, ci siamo vestite e sotto un bel sole siamo andate spedite al Bì, la biblioteca dei ragazzi di Cormano, a Nord di Milano, che dista solamente pochi metri da casa nostra. Volevo iscrivere Matilde al servizio bibliotecario. Sono entrata e mi sono diretta al banco. Lo ammetto, mi veniva da ridere. Dentro di me pensavo: “Adesso mi guarderanno storto. Signora, la tessera della biblioteca a una neonata di 2 mesi?”.
In realtà, con mio grande stupore, quando timidamente ho detto che volevo iscrivere la mia bimba in biblioteca, le bibliotecarie mi hanno risposte con un gran sorriso, hanno preso i moduli e via. Iscrizione completata in pochi minuti! Come se fosse la cosa più normale del mondo andare in biblioteca con bambini così piccoli. Poi, sono andate sul retro e sono tornate indietro con un libricino, uno di quelli tattili, adatti ai neonati. Un regalo per Matilde del sistema bibliotecario del Nord Ovest di Milano.
Sì, perché la mia biblioteca ha aderito al programma Nati per Leggere. Non ne avevo mai sentito parlare prima (così come di tante altre cose prima che nascesse Matilde). Qualche settimana prima di quel 30 dicembre, però, al consultorio ci avevano raccontato in cosa consistesse questo progetto nazionale invitandoci ad andare in biblioteca a conoscere i servizi dedicati ai più piccoli. E così, mi ero decisa.
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