Raccontare il lavoro. Chi lo fa per mestiere, come capita ogni tanto a me, sa che di questi tempi le storie che ruotano intorno al mondo del lavoro non sono sempre positive. Anzi, rischiano di esserlo molto raramente. Se però si prova a guardare oltre i numeri abnormi della disoccupazione e le vicende drammatiche che stanno dietro licenziamenti, casse integrazioni e fallimenti, non tutto è negativo. Le belle storie di lavoro ci sono ancora. Sono soprattutto quelle di chi, nonostante tutto, non si arrende e continua a provarci, cambia strada, si inventa qualcosa di nuovo e prova a tasformare un’idea in un business redditizio.
Per questo, quando ho saputo de La Notte del Lavoro Narrato ho pensato che erano queste le storie di lavoro che sarebbe stato bello raccontare. La Notte del Lavoro Narrato è un’iniziativa per il 1° Maggio nata in rete lo scorso anno da un’idea di Vincenzo Moretti e Alessio Strazzullo: darsi appuntamento, per la sera del 30 aprile, e promuovere in contemporanea in tutta a Italia incontri, letture, dibattiti dedicati al lavoro. Un’iniziativa che ha avuto successo con oltre 100 eventi organizzati il 30 aprile 2014 in tutto il Paese.
A parlarmene è stata un’amica (oltre che collega molto in gamba), Marta Abbà. Che l’ha buttata lì: quest’anno organizziamo qualcosa anche noi? La risposta non poteva che essere affermativa. Così è nato “Start up, passione e coraggio (in tempi non sospetti)”, la serata che all’interno della cornice nazionale de La Notte del Lavoro Narrato, a Cormano, in provincia di Milano, giovedì 30 aprile racconterà il lavoro parlando di start up. Perché proprio le start up? Perché quelle delle start up sono storie belle, di persone che nel lavoro continuano a credere e ce la mettono tutta. Sono le storie di lavoro che ci piacciono. Proprio come l’Italia descritta nel Manifesto del Lavoro Narrato, che spiega il senso di tutta quanta l’iniziativa:
L’Italia del barista e della scienziata, dell’artigiano e dell’impiegata, del musicista e dell’operaia, del ferroviere e dell’apicultore, della maestra e del maker, dello start-upper e del meccanico, donne e uomini normali che ogni giorno con il proprio lavoro, con l’intelligenza, l’amore, l’impegno che mettono nelle cose che fanno, creano le condizioni per dare più senso e significato alle loro vite e dare più futuro al nostro Paese.
Se volete narrare il lavoro insieme a noi, vi aspettiamo giovedì 30 aprile alle 21.00 nella sala consiliare del Comune di Cormano, ma potete seguirci anche sulla pagina Facebook dell’evento e su Twitter (@silvia_gole e @martin_side) seguendo gli hashtag #lavoronarrato e #illavoroè.
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